Civitella del Tronto, ovvero:
Ritorna il freddo.
Esiste una particolare varietà di azioni, anche se minime, che racchiudono in loro stesse un significato
di gran lunga superiore a quello che noi, nel momento di compierle riusciamo a percepire. Gesti che celano alla disattenzione, la loro stessa natura ed il loro vero contenuto.
Atti rievocativi di eventi, di situazioni, di accadimenti, che come sovente accade si nascondono
dietro le piccole cose, così sfuggendo all’abitudine frettolosa e alcune volte colpevolmente superficiale. Si
svita la coroncina dell’orologio la si estrae si sposta la lancetta delle ore e, oplà il gioco è fatto. Due volte
l’anno, nella mia vita finora 126 volte, un puro correttivo artificiale, nulla di più. Ed invece non è così.
Parliamo di luce, che sarà minore, quindi di giornate più buie o più corte, parliamo di temperature molto
più basse o di freddo se volete, parliamo di cibi diversi di bevande calde di coperte pesanti e di abiti pure.
Di pioggia di vento e forse anche di neve, di abitudini che cambiano, di umori che cambiando, di pensieri che cambiano. Insomma potrebbe sembrare solo l’ora legale, ma quel gesto mentre lo compiamo è un
preludio, un preludio d’inverno. L’ouverture di una sinfonia nuova che prende il posto di una appena
terminata, e con una punta di attenzione in più, potremo percepirla e sentire il suo delicato accenno
nell’aria, molto prima di vivere la sua prorompente reale presenza. Siamo Tutti motociclisti, e siamo molti,
diversi nelle scelte diversi nelle opinioni e diversi nei caratteri. Molti garage e molti box si chiudono in
questo periodo dell’anno, molte batterie si staccano molte assicurazioni si bloccano e molte “ due ruote” si apprestano ad un lungo letargo che le porterà fino alla prossima primavera, al massimo qualche brevissima sortita, quasi sempre di domenica e mai, più lontano del bar vicino casa.
È più di un ora che in formazione guidiamo sotto l’acqua, diciamo che non è propriamente caldo e che il buio rende il tutto molto più impegnativo e scomodo, ma la situazione rimane sicuramente molto affascinante, quasi romantica.
Siamo Tutti motociclisti ma oggi siamo pochi “ in realtà siamo solo noi” Noi che la batteria non si stacca mai che il box è sempre aperto e che le nostre “ bimbe ” a ninna, non ce le mandiamo mai. Noi che al bar ci andiamo a piedi, che l’assicurazione è operativa dodici mesi l’anno e che la gente quando ci vede per strada, pensa che siamo matti.
Bertrand Russell diceva: “ l’equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante” La partenza da casa avviene alle prime ore del mattino la giornata è cupa si prevede pioggia e dove stiamo andando Noi, sicuramente farà anche freddo. Prove tecniche d’inverno niente di più. Per questa uscita domenicale, sa va san dire, ovviamente abbiamo scelto la montagna. Sono sempre più convinto, che probabilmente, solo i pazzi forse anche inconsapevolmente, riescono appieno ad assaporare il gusto della vita.
Appuntamento Colle Tasso Sud, ore 8.30 si parte, si va a Civitella del Tronto quindi in Abruzzo e precisamente in provincia di Teramo, a visitare questo piccolo comune, incorniciato fra i monti della Laga e il Parco Nazionale del Gran Sasso, quasi ai confini con le Marche. L’autostrada è l’A 24 ma la percorriamo solamente per un breve tratto. Non sarà sicuramente qualche grado in meno a fermare
questo drappello “d’incoscienti” che al tepore e alla comodità casalinga domenicale, preferiscono il Valico
delle Capannelle, a 1.400 metri d’altezza, di prima mattina. Ed è questo quello che accade, ad Assergi si
esce e iniziamo ad arrampicarci verso la strada del Parco Nazionale del Gran Sasso, uno stupendo
percorso turistico che ne attraversa il cuore, scavalcando in quel punto l’Appennino centrale. Il
termometro dice 2 gradi e si sentono tutti, specialmente pensando che 20 giorni fa, eravamo al
mare. Siamo tutti motociclisti e siamo in molti, qualche volta un po’ meno, qualche volta su strade del
genere incontri solo mucche, che con i loro occhioni sembrano dirci: “ ma ‘ndo annate!! “ c’est la vie.
Sfioriamo Campo Imperatore e scendiamo dalla parte opposta, ovviamente il clima non ci permette di
godere appieno la bellezza del luogo, la giornata persiste nella sua uggiosità ed un velo di grigio
sovrasta tutte le cose, depredandole dei loro meravigliosi colori naturali, per fortuna non piove.
Piccola sosta carburante, un cappuccino caldo e riprendiamo la marcia. Nell’avvicinarsi al borgo non si
può fare a meno di notare la sua collocazione, adagiato su una rupe rocciosa di travertino ad una
altezza che stimo sia intorno ai 500 metri e totalmente sovrastato da una struttura di tipo militare che
presumo sia una fortezza. Tutto esatto, ce lo conferma l’Assessore Gabriele Marcellini della locale giunta
comunale, che cordialmente ci accoglie nella piazza principale del paese, per darci un cordiale benvenuto e una rapido ragguaglio delle attrattive del posto.
L’altezza è più sui 600 ed il panorama è spettacolare, specialmente quello che si gode dall’alto della
fortezza. Si vede distintamente fino al mare, Alba Adriatica, sulla destra naturalmente il Gran Sasso, e
più giù, quello che la regione può definire un primato tutto suo, il viadotto del Salinello, uno dei più alti
d’Italia. Questa fortezza che tra l’altro ospita in se anche un museo delle armi, è stata l’ultimo baluardo
dei Borbone di Napoli e del Regno delle due Sicilie, oppositori strenui del Regio Esercito e vinti definitivamente solo tre giorni dopo l’unità d’Italia. La visita continua e incontriamo un altro “ primato” del
posto, la Ruetta ossia la via più stretta d’Italia, fortunatamente entriamo nella strettoia prima di pranzo, dopo sarebbe risultato difficile e in qualche caso impossibile. Anche dal ristorante il colpo d’occhio
non è da meno, sotto di noi nella sua completa estensione la Val Vibrata si lascia benignamente osservare in tutta la sua bucolica bellezza.
Pranzo frugale, composto da 582 tonnellate di cibo tutto rigorosamente regionale. Ci apprestiamo al ritorno e guarda caso fatico a mettere l’antipioggia, chissà perché. Lo indosso mal volentieri ma il Trampa lo sta facendo e se lo fa lui….Non è premonizione è esperienza, poco dopo infatti incontriamo la pioggia
che ci lascerà solo pochi kilometri prima di Roma. La luce si affievolisce tipico del momento ed il buio arriva presto, un preludio d’inverno, il vento si alza e inizio a sentire “ fresco” un altro, penso che la prossima userò un abbigliamento più pesante, un altro ancora, quando mi fermo prenderò qualcosa di caldo, è iniziata la sinfonia.
Dove ci porterà ancora non lo sappiamo, l’unica certezza è che saremo per strada siatene certi. Il Roma Chapter non conosce il significato del sostantivo stagione, tantomeno quello del sostantivo pausa. In qualsiasi momento dell’anno, fossero anche solo pochi di Noi e fosse anche solo per il godimento di un attimo incomprensibile ai più, sicuramente se vi guardate intorno comodamente assisi nelle vostre confortevoli automobili, li vedrete.
Più difficile è capire perché lo fanno, ma questa è una questione d’amore e la cosa è notoriamente risaputa, solo i pazzi sanno amare davvero. Antonello alla fine ci porta al punto dei saluti, grazie a lui per il suo impegno e grazie ai Road per il certosino lavoro svolto, grazie al Safety che mi ha evitato col suo esempio uno sgradevole bagno e grazie a Tutti, Tutti quelli che sempre con maggiore impegno operano in modo che questo sia possibile.
Di voi sarà il regno della strada.
Amen.
Take care you
By Moschet