RUN San Valentino 2021
Editoriali

Run di San Valentino

Freddo… freddo… e ancora freddo.
Mamma mia se era freddo a ‘sto viaggio… e pioveva anche!

Eppure nulla poteva impedirci di celebrare un amore che proprio il 13 febbraio festeggiava il suo trentunesimo anno d’età.

Ed eccoci quindi pronti, gilet indosso, a fare ciò che ci riesce meglio e cioè chilometri su chilometri, strade su strade, curve su curve: undici impavidi cavalieri che hanno deciso di sfidare Burian con il rombo dei loro cuori e dei loro motori.

Il freddo in fondo non fa paura, è l’idea di non affrontarlo insieme che non ci è mai piaciuta.

E allora in sella per questo run del nostro amore che, passando per Santa Severa e Santa Marinella, ci ha condotto lungo la costa romana fino a Tarquinia, nel cuore della Viterbo etrusca dove, giusto il tempo di un pasto veloce e un meritatissimo caffè, ci siamo riscaldati passeggiando lungo stretti vicoli lastricati su si affacciava appena un tiepido sole.

Una luce appena accennata che, però, brillava come pochi su quegli undici cavalli a riposo… pronti a scalpitare ancora verso casa in vista dell’ultimo atto di questo singolar tenzone.

Ed in effetti, se ci penso bene, un non so che di singolare questo viaggio stavolta lo ha avuto proprio, visto che io … cavaliere senza cavallo… me lo sono fatto in macchina, sono passata con il rosso un paio di volte, a 4 frecce spiegate per starvi dietro… manco fossimo il giro d’italia!

Eppure stavolta la strada me la sono goduta in maniera diversa, mentre Vi vedevo andare contro l’acqua e contro il vento, su e giù per la via, costeggiando il mare e fino all’orizzonte: perfettamente compatti, uniti e ordinati, senza una sola sbavatura.

Mi piacerebbe poter essere in grado di trasmettere con le parole l’emozione che si prova nel guardarvi insieme, nel vedere quest’onda luccicante che accompagna la strada, che la prende, la riempie, la involge e sconvolge.

Mi piacerebbe essere capace di mettere nero su bianco ogni vostro sorriso dietro le visiere, ogni parola non detta ad ogni semaforo e quell’intesa silenziosa che vi pervade e che neppure il rombo dei motori è capace di sovrastare.

Ah! ci fosse un modo per far capire a chi non c’era quant’è dolce vedervi insieme e quant’è vera la preoccupazione dell’uno verso l’altro, con quanta attenzione tutto è pianificato in ogni minimo dettaglio, non esiterei ad usarlo ma non credo che le parole possano bastare…

Vi basti allora sapere che pur di esserci… io… ero in macchina (!) e nonostante ciò era come se fossi in sella… con voi, per noi, uniti insieme da una grande passione.
La strada unisce, il resto sò chiacchiere.

Silvia Valenti