Editoriali

ROMEDIOLANUM ATTO 2

“ROMEDIOLANUM 2022, CHI C’ERA SA”

E’ il secondo anno che si svolge questo evento, un run importante che unisce il Roma Chapter ed il Mediolanum Chapter, legati dall’ amicizia e dalla voglia di macinare chilometri insieme. Io partecipo per la prima volta. Esperienza unica, travolgente per intensità ed emozioni. 2000 Km percorsi in quattro giorni, attraversando montagne e costeggiando il mare, sentendo freddo e patendo il caldo! Giorni in cui ho assaporato il vero senso del “chi c’era sa” e di quanto veramente la strada unisca. Ora sta a me provare a raccontarvela.

Come di consueto la chat dedicata al run è già attiva qualche giorno prima di partire, ci si scambiano consigli, previsioni sul tempo, anche un po’ di “sano spam”, che ci sta, così come raccomandato dal nostro Secretary.

Già si presagisce il clima di attesa per i chilometri da percorrere, cresce la voglia di partire. Come sempre l’allegria contraddistingue il gruppo.

Appuntamento il 2 giugno alle 8,00 bottone 8,30. Guanti omologati, in Francia sono obbligatori! Antipioggia al seguito, pieno fatto…avete fissato bene i bagagli? Ci siamo, tutti pronti, si parte! Le moto in formazione perfetta, un corpo unico compatto. Si cammina di gran lena, senza problemi.

Arriviamo all’ora di pranzo a Forte dei marmi, una breve sosta ed alle 15,00 si riparte. I paesaggi cambiano, sulla destra   dominano le Alpi Apuane, mentre percorriamo la Versilia.

Altre due brevi soste per rifornimenti e arriviamo alla nostra prima meta, Cuneo, dove ci aspetta il Mediolanum Chapter, che ci guiderà da ora in poi nei percorsi programmati per l’occasione.

Location super, al centro della città, ristorante a due passi, menù eccellente, (ci sarà forse lo zampino del nostro Lupo Grigio?) fanno da cornice alla compagnia del Mediolanum. La serata è piacevole e prosegue serenamente, vecchi amici si ritrovano, si fanno nuove amicizie, ci si raccontano le reciproche esperienze.

Momento clou della serata è la consegna delle patch “Romediolanum 2022 chi c’era sa” a suggellare il ricordo dell’evento, che non dimenticherò mai!

Finita la cena alcuni rientrano in albergo, altri rimangono ancora per un drink. Io rientro, sono previste circa 10 ore di viaggio (di fatto saranno 11 ore in moto) per l’arrivo di domani in serata a Frèjus e voglio essere riposata.

All’indomani, come temevamo, piove.

Indossiamo gli antipioggia, gilet rigorosamente in vista, impossibile coprirlo, racconta chi siamo e la storia del Roma!

Arriveremo nel pomeriggio alle gole del Verdon (gorge du Verdon), poi proseguiremo per Frèjus. Iniziamo a salire il valico che ci porterà in Francia, il paesaggio alpino è rude ed ancestrale. La pioggia è insistente, fitta, rende la strada bagnata ancora più difficile da gestire, curve a gomito si susseguono ininterrottamente. Ma il gruppo rimane unito, si ha fiducia l’uno nell’ altro. La temperatura si abbassa, dai 30 gradi di Cuneo scendiamo a circa 10 gradi di Isola 2000, siamo in Francia. Noto le caratteristiche persiane color lilla, tipico stile provenzale.

Continuiamo il percorso, costeggiando il fiume Varo ed il paesaggio mozzafiato delle Alpi Marittime. Finalmente esce un po’ di sole, ci fermiamo per una sosta e per mangiare qualcosa a Trigance un piccolo borgo medievale dove troviamo una tipica boulangerie aperta. Ci asciughiamo al sole. Alle 16 ci rimettiamo in moto, la strada è ancora tortuosa ed impegnativa, stiamo percorrendo l’itinerario che costeggia il panorama spettacolare delle gole. A tratti si intravede il fiume Verdon che per millenni ha scavato nella roccia calcarea formando il Canyon. Ci fermiamo dove possibile a fare le foto.

Proseguiamo ancora sulla strada, ora in discesa ma sempre tortuosa. Poi ci fermiamo su Pont du Galetas. Uno scenario meraviglioso si apre avanti a noi nel punto in cui il fiume Verdon sgorga dalle imponenti falesie e termina la sua corsa nel lago di Sainte Croix. L’acqua è smeraldina, immobile, non c’è corrente. Il lago è meta di turisti che prendono il sole sull’arenile o affittano i pedalò. Viene proprio voglia di tuffarsi! Ma non è questo in nostro obiettivo.

Facciamo foto, selfie, anche se non potranno mai eguagliare la grande bellezza che stiamo ammirando.

Ma è già ora di andare, c’è ancora strada da percorrere.

Lasciando le gole il paesaggio diventa più dolce, siamo in Provenza, distese coltivazioni di lavanda fanno presagire i futuri colori e profumi della prossima fioritura.

In serata arriviamo a destinazione, la cittadina di Fréjus, ove rimaniamo per la notte. La giornata è stata intensa, le gambe fano male, ma ne è valsa la pena!

Siamo a metà del viaggio, i prossimi due giorni saranno di rientro eppure ci aspettano ancora tanti chilometri e tante sorprese.

Il 4 giugno si riparte, destinazione Genova. Arriviamo a Mentone percorrendo la strada panoramica, vediamo dall’ alto un altro scenario che non ha eguali, i gioielli della Costa Azzurra: Cannes, Nizza, Montecarlo. Poi scendiamo sul lungomare e il serpentone di Harley procede lentamente, rallentato dal traffico urbano. Il sole é cocente, le marmitte emanano calore. Ora siamo noi oggetto di ammirazione dei passanti che ci fotografano.

Ed eccoci di nuovo al confine, ritorniamo in Italia! Proseguiamo velocemente verso Savona, siamo ospiti della concessionaria e del Savona Chapter. Ci hanno preparato un graditissimo buffet di prelibatezze locali.

Tante risate, abbracci, l’accoglienza è insuperabile, ci sentiamo come a casa! A sorpresa riceviamo da Rino la patch “la strada unisce il resto sono chiacchiere”, mantra del nostro Direttore. Traspare forte e sana l’emozione!

Si continua brindando e scherzando fino al pomeriggio inoltrato, poi dobbiamo ripartire, direzione Genova, l’ultima tappa. Ma le sorprese ancora non sono finite! Siamo ospiti del Genova Chapter che ci offre un aperitivo sul molo. La serata è fresca e piacevole, la luce del tramonto avvolgente, i cantieri navali illuminati completano la scenografia.

Ceniamo tutti insieme, poi i saluti ai Chapter, i ringraziamenti, gli inviti a rivederci alle prossime occasioni, speriamo di rivederli anche a Roma, per ricambiare l’ospitalità.

Domenica partenza per Roma, ultimi saluti e foto di rito. Sosta a Montepulciano per il pranzo dove ci aspetta IL Duca nel suo regno di Toscana, che si unisce a noi nel rientro. Tutto è andato bene, arrivati a casa, si chiude la chat.

In conclusione “ora so” cosa significa partecipare al Romediolanum: è prova di resistenza, avere il coraggio di mettersi in gioco, adattarsi alle situazioni, capire che con la volontà si possono superare quelli che riteniamo nostri limiti e per questo, nonostante la stanchezza, sentirsi appagati e migliori. Averlo inoltre vissuto da passeggera di un road, ha aggiunto un pizzico di adrenalina e forte batticuore!

Unico rammarico: non aver partecipato alla prima edizione, ma sicuramente non mancherò alla terza! Grazie a tutti.

Francesca Ilari