Nelle calde e insonni notti estive romane, quando neanche le docce refrigeranti o le finestre aperte danno ristoro, un solo numero girava nella mia testa: “1452”, sono i metri di altitudine di Castelluccio di Norcia meta del nostro prossimo RUN.
Il momento finalmente è arrivato…pronti in sella, appuntamento alle 8.00 area di sosta Salaria Ovest.
Consueti saluti, caffè e risate. C’è chi guarda l’orologio per rispettare i tempi e ben presto, dopo il solito “briefing” di organizzazione, siamo già pronti alla partenza sotto il sole cocente di fine giugno.
Ore 8.30 si parte! L’andatura è regolare e dopo qualche chilometro di autostrada imbocchiamo la direzione Rieti.
Inizia la salita, la velocità si riduce le strade diventano sempre più strette, l’aria sempre più frizzante e i paesaggi sempre più belli: godere dello spettacolo che la natura ci offre in sella a un’Harley è veramente un dono non indifferente.
Osserviamo con stupore le immense distese di verde che nella sua lucentezza offre ai nostri occhi le sue mille sfumature in un unico paesaggio.
Si continua a salire e gli “sprezzanti del pericolo” partiti solo in canottiera cominciano a cedere sotto i colpi di un’aria sempre più fresca e pungente.
Prossima tappa Rifugio Sebastiani 2100 mt s.l.m., praticamente “Grande Inverno”, si tirano fuori le felpe e i giacchetti di pelle, mentre tra caffè caldi “home made” e foto, qualcuno ne approfitta per farsi panino e birretta con la scusa che la “montagna apre l’appetito”.
Montiano in sella e si scende verso Norcia dove, alla stregua di un branco di cavallette, consumiamo un aperitivo a base di salumi, vino e formaggio. L’aria è di nuovo calda e l’estate è tornata permettendoci di giocare con l’acqua della fontana in mezzo alla piazza.
Il viaggio riprende e dopo pochi chilometri si apre ai nostri occhi lo spettacolo mozzafiato:la Fioritura del Pian Grande di Castelluccio uno spettacolo floreale unico al mondo.
L’unica strada che taglia in due la valle ci permette di ammirare a 360° la vasta gamma di colori di fiori selvatici e il verde cangiante dell’erba che, muovendosi cullata dal vento, imita le onde del mare.
Fuori i telefoni tutti a fotografare gli immensi prati sterminati: dall’Italia disegnata con gli alberi alle più alte cime delle montagne: la fioritura non sarà al suo culmine ma lo spettacolo che si offre ai turisti è comunque magnifico.
La Taverna di Castelluccio ci ospita: ottimo pranzo veloce a base di salumi, gnocchi lenticchie e salsiccia, vino della casa, vista mozzafiato e la possibilità di fare quattro chiacchiere in allegria.
C’è chi si lamenta per non aver visto la fioritura al suo apice e chi invece si rallegra perché non dovrà prendere antistaminici, chi si sdraia sulle panchine per abiocco post pranzo, chi ammira la sua capigliatura dopo una giornata di vento…chi invece la sua capigliatura non può più ammirarla.
Dopo il brindisi gentilmente offerto da Paola per il suo comple-mastico si parte per godere alla vista dei prati in tutta la loro bellezza.
Occupiamo la strada animando a suon di musica il pomeriggio assolato dei turisti….foto di rito….questa volta molto faticosa…in cima ad un “montarozzo” di terra che, con la nostra proverbiale “agilità”, scaliamo senza problemi (forse).
Tutti sulle moto….sulla via di casa ci si stringe il cuore attraversando paesi distrutti dal sisma del 2016…città fantasma che non hanno più un’anima, case sventrate, chiese distrutte che ci fanno riflettere su quanto siamo stati fortunati a vivere momenti di serenità e spensieratezza come quelli di oggi.
Stanchi e accaldati, dopo 2 rifornimenti chiusi e col timore di tornare a Roma “a spinta” facciamo tappa al Bar 111, dove oltre al rifornimento e al ristoro ci dilettiamo in “sport estremi acquatici”.
Direzione Roma, attraversando nuovamente gli scenari mozzafiato che i nostri monti ci regalano, ci ritroviamo all’area di servizio Salaria Ovest per i saluti finali…stanchi e felici per la splendida giornata trascorsa ammirando bellezze naturali e cavalcando le nostre amate Harley.
Questa volta vado via con un duplice sentimento da un lato la bellezza dei posti visitati, la compagnia spettacolare di persone che in poco più di un anno hanno saputo conquistare interamente il mio cuore, dall’altro la meravigliosa dignità di un popolo che ha ricostruito la sua vita dopo un sisma che lo ha messo in ginocchio e che mi fa riflettere sulla precarietà della vita e sull’importanza delle persone a cui vuoi bene: godiamocela questa vita in sella alle nostre moto e alle nostre passioni perché, nonostante gli inverni che la caratterizzano il sole torna a spuntare e i fiori tornano a sbocciare….anno dopo anno.
Francesca Olivo