Sveglia all’alba, in orari per me desueti, ma questo evento programmato in una giornata di fine estate (e la data non è casuale) è uno di quegli appuntamenti ai quali, viste le sue finalità, non si può assolutamente rinunciare…. il Run delle Valli.
Questo Run, giunto alla terza edizione, è un evento organizzato dall’ Associazione Micciani Unita con la partecipazione dalla Hog Italia, per dare un segno tangibile di solidarietà e di vicinanza dei chapter italiani alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto del 24 agosto 2016.
Negli anni passati il Run delle valli ha avuto come referente principale il Viterbo chapter, quest’anno invece, la sinergia organizzativa è stata molto più ad ampio raggio ed ha visto la collaborazione di tutti i chapter del centro Italia.
Ma veniamo al racconto di questa emozionante ed intensa domenica. Come dicevo, sveglia prestissimo, rapido check personale, risoluzione dei problemi di vestiario (sarà determinante la scelta di quello giusto, vista l’imprevedibilità del meteo) e di corsa all’aurogrill di salaria est. La nostra metà sarà Cittaducale per poi spostarci ad Amatrice con tutti gli altri Chapter presenti.
Amatrice era fino a 3 anni fa uno splendido borgo medioevale, il classico “paese del presepio” situato sui monti della Laga, famoso oltre che per i suoi splendidi scorci, per aver dato i natali agli ultra blasonati bucatini all’amatriciana apprezzati in tutto il mondo! L’Amatrice che conoscevamo purtroppo non esiste più da tre anni, un devastante terremoto l’ha cancellata dalle carte geografiche e con lei si è portata via le vite di 239 tra uomini donne e bambini. Oggi andremo lì nel giorno esatto del terzo anniversario a cercare di portare, oltre alla nostra concreta solidarietà, un gesto di conforto e di vicinanza a chi sta cercando con tutte le forze di ritirare su la testa e rinascere!
Il tempo è bello, c’è il rischio di qualche temporale nelle ore pomeridiane, ma l’esperienza dei nostri officers fa sì che alla partenza siamo tutti provvisti della tutta antipoggia, scaramanticamente riposta nelle borse.
Una volta al raduno noto i più disparati tipi di abbigliamento, da quello balneare tipo “pioggia nun te temo” a quello da alta montagna con annessa boccetta di grappa stile San Bernardo. La cosa che mi salta più all’occhio è che siamo veramente tanti, qualche volto nuovo con gilè nuovo di pacca e amici appena rientrati dalle vacanze che hanno fatto di tutto per esserci. Risulteremo poi essere il chapter più numeroso (se poi si considera il numero effettivo dei soci iscritti, le nostre percentuali partecipative sono strabilianti!).
Un rapido conteggio con il nostro Re dei numeri, il Treasurer Sandro Pellegrini, fa sì che venga confermato l’innegabile colpo d’occhio: siamo 35 moto (in 2 ci aspetteranno a Cittaducale) e 50 persone!! Tantissime Ladies! Siamo quasi in par condicio! Forza donne passare dal posto di passeggero al posto di guida, è solo un ulteriore piccolo atto di coraggio, il più l’avete già fatto riuscendo a salire in sella con noi!
Il clima all’area di servizio è il solito da primo giorno di scuola, come già descritto in altri report, c’è però in tutti noi un velo di preoccupazione, su come affronteremo la cerimonia che si terrà ad Amatrice… in genere dove andiamo portiamo allegria e spensieratezza, stavolta dovremo dare qualcosa in più: coraggio, forza e solidarietà; saremo in grado?? Sono sicuro che questo è stato il pensiero di tutti.
Le parole del Tesoriere e del direttore ci hanno illustrato, nello specifico, come si svolgerà il tutto rassicurandoci sullo svolgimento della giornata.
Partenza alla volta di Cittaducale, dove ci incontreremo con gli altri chapter in arrivo da molte parti d’Italia. Cittaducale, splendida perla del reatino è sede di una storica scuola di Carabinieri forestali, è stata scelta punto di raduno di tutti i chapter, come avvenuto negli anni passati, e qui dopo un’abbondante colazione (cocomero incluso) offerta dagli organizzatori ci siamo mossi alla volta di Amatrice.
Siamo circa 320 persone e come tutti i Run che si rispettino, il percorso per arrivare alla meta prevede un giro attraverso le bellezze del posto. Raggiungiamo così Leonessa saliamo sul monte Terminillo e discendiamo dal versante opposto. Abbiamo fatto questa strada decine di volte, ma il paesaggio che ci offre ogni volta è di quelli che lasciano a bocca aperta, niente da invidiare alle più blasonate cime dolomitiche.
Vedere il serpentone di Harley Davidson che si snoda lungo i tornanti che scendono a valle è veramente uno spettacolo e, in men che non si dica, siamo ad Amatrice o meglio alla nuova Amatrice che con molta difficoltà prova a rinascere… quella vecchia non c’è più…. fatico a ricollocare materialmente istantanee di vecchi ricordi che scorrono nella mia mente.
Le macerie non ci sono più, se non sporadici ruderi nascosti da pannelli. Ripensando al dolore provato passando qualche tempo fa per Castelluccio ed Accumoli, dove tutto è rimasto nella struggente immobilità della notte di tre anni fa, qui mi sembra che tutto sia ad uno step più avanzato di “ricostruzione” ! Entriamo ad Amatrice in punta di piedi, con il motore al minimo ed a radio rigorosamente spente e, dopo aver parcheggiato, siamo confluiti in un piccolo parco dove alla presenza dell’hog manager Simone Mercanti e di amministratori locali, abbiamo assistito ad una breve e toccante cerimonia, in ricordo di tutti coloro che quella notte sono saliti in cielo. La cerimonia è stata accompagnata dalle note dell’ave Maria di Schubert deliziosamente cantata.
Un nodo mi ha stretto la gola, come credo a molti di noi, per tutto il tempo trascorso in quel parco. Ringrazio gli amici che mi hanno fatto uno scherzo sulla perdita d’olio della mia moto, cio’ mi ha permesso di tornare a sorridere.
Lasciamo Amatrice, sempre in punta di piedi , così come siamo arrivati con la speranza di tornare il prossimo anno e vedere qualche segno di rinascita. Mille pensieri si affollano in mente, ma dobbiamo trasferirci a Posta per l’ultima parte di questo “viaggio” prima del ritorno a casa. Quanti km ci dividono da Posta? Chi dice 17 chi 25, chi 50 ma alla fine saranno 42 e molto molto impegnativi e faticosi, ma il pranzo nel campo sportivo gestito dai bravissimi ragazzi di Micciani Unita, valeva la fatica e l’attesa! Bravi e grazie.
In finale non ci siamo fatti mancare niente compreso un nubifragio con relativa mini tromba d’aria che ci ha costretto a una rapida fuga ed un perentorio rientro … fortunatamente asciutto!!
Alla stazione di salaria ovest, sosta e saluti finali anche se, una volta arrivati ai saluti, sembrava che nessuno volesse tornare a casa tanto che alcuni di noi (me compreso) sono rimasti più di un ora a conversare seduti su un muretto….misteri del Roma chapter!
Vorrei ringraziare tutti un unico grande abbraccio dal Director, al treasurer, al secretary, all’head, ai road agli officers e a tutti voi dal primo all’ultimo.
Ci sono eventi e momenti (ed oggi è stato uno di quelli) che mi fanno capire, oltre quello che che la vita mi ha insegnato (nella buona e nella cattiva sorte), che sono una persona molto fortunata… grazie… un abbraccio e….ci vediamo al prossimo Run sempre con il Roma Chapter nel cuore.
Marco Coloricchio