Editoriali

RALLY DEL SARACENO

Rally del Saraceno ovvero: Fra il sole e la storia.

“Settembre andiamo è tempo di migrare”

L’incipit di una delle più belle poesie di Gabriele D’Annunzio, ci racconta questo mese come momento di un nuovo inizio, o come il ritorno alle vecchie faccende, accantonate nel periodo estivo. Anche per molti di noi è così, vediamo in questo periodo autunnale un tempo di rinascita. Nuovi progetti, nuovi propositi, nuovi traguardi e perché no, nuove mete.

Di questo stiamo parlando, di qualcosa che avevamo accantonato per un periodo di tempo, una meta già frequentata in passato, un viaggio o un ritorno, che per qualche anno era finito nel cassetto e che abbiamo ritirato fuori, alla ripresa delle nostre attività.

C’è una terra chiamata Trinacria, una terra di storia una terra di sole e di mare, una terra di tradizioni e di cultura millenarie, una terra da vedere almeno una volta nella vita. E quale migliore occasione per un biker, se non quella rappresentata dal più siculo di tutti i run in calendario, dedicata addirittura ai Saraceni, che qui sono stati di casa per più di due secoli.

Siamo al molo Beverello pronti per imbarcarci, già percorsi i 200 kilometri che ci separavano da Napoli la nostra prima meta è Palermo dove sbarcheremo domattina. Quest’anno come primo run “lungo” abbiamo deciso di tornare a far visita ai nostri fratelli Siciliani e quindi arrivederci alle montagne d’Austria e bentrovati al mare e al sole. Due Mari Etna e Licata i tre Chapter che sotto il patrocinio delle concessionarie di Catania e di Messina, hanno organizzato questa edizione del Run del Saraceno, che si annuncia veramente speciale.

Un saluto al Vesuvio la nave si muove qualcuno è leggermente preoccupato, il mal di mare esige il suo tributo, ma alla fine andrà tutto bene.
Arriviamo in perfetto orario, il tempo di sbarcare e ci apprestiamo a raggiungere la nostra prima meta, si va a fare colazione da “nonna Mariella.”

La nostra amica e socia Silvia, di sicula natività, ha organizzato una colazione di benvenuto nella sua casa estiva, istruendo la di lei Madre, affinchè sfamasse la ciurma al suo arrivo. Qui sono già stato ospite come

turista più di una volta, mai però avevo vissuto l’esperienza di una tipica colazione “casalinga” che in realtà si accosta molto di più ad un pranzo di matrimonio.

Arancini da mezzo kilo l’uno, ovviamente di tipi diversi, cannoli, pane cunzato, sfincione crostate granita di mandorla e rustici, insomma “ ‘na cosetta tanto pe’ gradì “ e due litri di caffè. L’ospitalità comprende una veloce partita a bigliardino, foto panoramiche e nel mio caso, un contenitore pieno di cibo, per affrontare il resto del viaggio, “quando si dice la premura.”

Ringraziamo salutiamo e ripartiamo, direzione Licata dove gli amici dell’omonimo chapter ci attendono per un saluto. Percorrendo la strada, l’itinerario ci portaverso l’altopiano di Agrigento, dove maestosamente, nel paesaggio circostante, si staglia il parco archeolo- gico della valle dei Templi. Testimoni di una cultura antica di millenni, gli elementi Dorici di Ellenica manifattura, catturano l’attenzione dell’osservatore e lo istruiscono sul contenuto storico racchiuso in queste terre. Ci lasciamo alle spalle Giunone, Eracle e Zeus per giungere a Licata in perfetto orario, e dove ovvia mente veniamo accolti dal calore dei nostri amici e da un’altra tavolata di prelibatezze regionali, un dubbio comincia a farsi spazio nella mente, al ritorno la mia bilancia, giudicherà severamente queste giornate.

Ancora una ripartenza direzione Val di Noto, per la precisione Marina di Ragusa, il resort prescelto come location dell’evento si trova proprio lì vicino, ed è lì che ci ricongiungiamo con tutti gli altri Chapter partecipanti. Una moltitudine di Harley e di Bikers festanti “ settembre andiamo, è tempo di riunirci ” le Tribù ci sono quasi tutte e il grande Popolo degli H.O.G può ancora una volta onorare i suoi Riti. La serata passa all’insegna della convivialità e dell’allegria e il nuovo giorno ci vede fra le campagne limitrofe, molte delle quali protagoniste delle novelle magicamente nate dall’immaginazione e dalla penna di Andrea Camilleri e dedicate al suo Commissario Montalbano.

Il run ha come destinazione finale il Castello di Donnafugata, dove oltre la rinomata azienda vinicola che dal posto prende nome, leggenda vuole, che la Regina Bianca di Navarra abbia, appunto, trovato rifugio nella sua fuga dalle fastidiose e oppressive attenzioni, di un amante indesiderato quanto insistente. Una interessante visita al Maniero di architettura Neogotica ci viene gentilmente offerto dal “ Roma “ che ci vuole anche erudire e che per questo non bada a spese, il vino invece ce lo offrono gli organizzatori, fresco e bene accetto in questa calura ancora estiva.

Nel pomeriggio si rientra in struttura, ma solo dopo un lautissimo pranzo organizzato dal nostro Secretary presso il Ristorante Ficheira, dove ci vengono servite, con nostro pieno compiacimento, una infinità di prelibatezze locali. Un rinfrescante bagno in piscina e un momento di relax fanno da sfondo al tutto.La giornata giunge al termine con uno strabiliante dopocena, composto da vari spettacoli mirabilmente organizzati.

Sono le 6.30 di domenica mattina già stiamo facendo colazione, oggi sarà impegnativa, il rientro prevede quasi 1.000 kilometri di strada e un traghettamento, ma gli animi sono gagliardi, c’è voglia di mettersi alla prova. Si parte affrontando il tratto relativamente più lento, quasi tutte statali ed in fine Messina dove avviene l’imbarco, mezz’ora e siamo dall’altra parte, ora comincia il bello. Stiamo risalendo lo stivale, Bagnara Calabra, Palmi, Gioia Tauro e come per incanto ci appare davanti lo splendore del golfo di S. Eufemia dove la parola bellezza, acquisisce un significato evidente.

Passiamo anche Tropea e ci dirigiamo decisi verso la Sila, l’aria rinfresca e tonifica, mentre la natura nella sua materna benignità ci porge uno spettacolo unico e meraviglioso. La magia della moto, non si può capire, se non si vive. Il tempo scorre veloce come la strada, la stanchezza può attendere la formazione è perfetta e ci fermeremo solo quando avremo finito. Così accade infatti dopo 12 ore di viaggio, l’ultima fermata per i saluti, per una foto da portare nel cuore e per guardarci negli occhi. Piccole cose che però per quelli come noi, hanno il loro valore.

Arrivato a casa guardo il parziale 988 kilometri, mi viene in mente rimettere in moto e andare a farne altri 12, ma…no, penso per oggi va bene così. Ovviamente un caloroso ringraziamento a Tutti Tutti Tutti per lo splendido lavoro fatto e per l’impegno profuso. Un grazie a Mauro, magico elemento, che come la pietra filosofale, trasforma in semplice tutto ciò che fa, ma che semplice non è. Un grazie ai road sempre più bravi e una menzione speciale al nostro Director, che fra tanta abbondanza e varietà culinaria, imperterrito e determinato, si è concesso solo un pescetto arrosto. Quando si dice volere è potere……. Mancava un Lupo, ma anche per questo verrà tempo.

Alla prossima. By Moschet.