Woman Surprise
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Woman Surprise

“Si fa , non si fa …. si fa , non si fa “ è questo il tormentone che al pari del “m’ama, non m’ama“ , di adolescenziale memoria , ha accompagnato la settimana prima del Woman Surprise , un Run molto particolare con destinazione a sorpresa, che vede protagoniste le Ladies del Roma Chapter ,  e quest’anno magistralmente organizzato da Cinzia Sellati con il supporto dei nostri Officer.

E certo che di motivi per cui si è rischiato lo stop ce ne erano parecchi: da una parte il meteo che se fosse stato inclemente avrebbe reso impraticabile la meta prescelta ( nel proseguio capirete il perché ), dall’altra la nuova ondata di contagi da Covid 19 che ha portato di nuovo al fermo delle attività Hog , con relativo annullamento del prossimo One Shot Rally.

Alla fine , considerate anche le previsioni meteo, che volgevano al bello, le innumerevoli raccomandazioni per ottemperare a tutti quelli che sono i limiti imposti dalle normative anti contagio,  si è deciso di “osare“, riuscendo a non mandare disperse tutte le energie profuse per l’organizzazione. 

La nostra voglia di stare insieme è stata più forte del disagio della mascherina , ormai sempre obbligatoria , è stata più forte del distanziamento personale, levare gli abbracci ad un biker è come fare un Capodanno senza cenone,  purtroppo al momento o così o niente!!

Bravi tutti , siete stati impeccabili!!

Partiamo con il racconto di questa Domenica speciale…. i nostri Activities hanno predisposto tutto per evitare assembramenti, “raduno” ( notare il virgolettato) a Salaria Est nello spazio riservato ai Tir, in quanto più isolato, misurazione della temperatura, non con la sonda metrica paventata dal nostro Secretary in settimana, ma con un normale termoscanner tendente al ribasso, tanto che alcune misurazioni ci hanno fatto venire il dubbio che fossero state rilevate su persone non vive!!

Quaranta moto, per sessanta persone, in piccoli gruppi già predisposti da giorni, un breve tratto di A1 e poi su per le montagne, tra boschi e valli d’or ( tra l’aspri rupi echeggia un canto d’amore … cit: la montanara) , aria fresca , anzi direi freddina …. fortunatamente , anche se la meta è sconosciuta , un uccellino ci aveva dato un imbeccata, dicendoci di fare ricorso all’artiglieria pesante (maglioni , guanti etc etc…. grazie per avercelo detto , ma soprattutto grazie a me che ti ho dato retta , in genere non lo faccio mai!!).

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 Sullo sfondo il Terminillo appare già con il suo bel cappuccio bianco … non conosco i posti dove passiamo, posso dirvi che sono molto suggestivi, Orvinio, Casperia, Cervara di Roma, sembrano i classici paesini del presepe arroccati su costoni di roccia , che ti fanno venire i dubbi su come si possa arrivare alle case poste più in alto …. i colori rosso , giallo , marrone e arancio protagonisti di questa stagione uniscono il cielo con la terra , un make-up della natura che si prepara al letargo invernale , rende l’atmosfera dolce e piacevole a dispetto della temperatura …. ogni tanto antichi profumi , specialmente quella folata di caldarroste che è arrivata ad un certo momento , ci riporta ( in particolar modo ai più vintage) ai sapori delle domeniche di tanti anni fa , e che oggi puoi sentire solo in questi Borghi dove il tempo è scandito in sintonia con la natura.

Pensieri che si inseguono nella mente , ma che non ci fanno perdere concentrazione nella guida , la strada si fa sempre più impegnativa , le foglie cadute ed ammucchiate ai lati della carreggiata ci fanno capire che venire qui in condizioni meteo avverse sarebbe stato molto molto problematico … una serie di tornanti ( di quelli molto impegnativi , considerata la stazza delle nostre Harley) ci conducono alla meta… il rifugio Campegli , 1450 mt , siamo nel cuore dei Monti Simbruini a cavallo tra le province di Rieti e Roma, nell’ antica terra degli Equi,  una popolazione di pastori guerrieri che creò  non pochi problemi  alla nascente potenza di Roma, con cui raggiunse una sorta di pace , prima della sottomissione, durante il regno di Tarquinio il Superbo. 

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Siamo , in linea d’aria , a non più di una trentina di km da Roma tanto che , tra le montagne, se ne intravede uno spicchio ( lo stadio olimpico per l’esattezza ) ….temperatura molto rigida .. e che non te la fai una Genziana?? ( regalo di Fratel Vittorio Sebastiani) , accompagnata da un fragrante cornetto … oramai chi di noi non fa , abitualmente , colazione con genziana e croissant?? 

Siamo molti di più di quanti eravamo alla partenza , segno che molte Ladies , impossibilitate a venire in moto, ci hanno raggiunto in macchina . Ad attenderci per una interessante passeggiata nei boschi prospicienti il rifugio , l’Arch Orlandi , proprietario del rifugio con annesso ristorante ( il tartufo) , nonché discendente di una nota famiglia di albergatori e costruttori Sublacensi , il cui nonno costruì l’hotel Italia di monte Livata , sede delle prime settimane bianche di noi studenti romani nei primi anni ‘70!

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L’archeopercorso che si snoda tra boschi e piccole valli con tanto di cavalli al pascolo è di grande interesse , sembra che gli Equi avessero intuito l’energia particolare ( recentemente misurata e certificata) che si sprigiona dalle rocce bianche di cui il terreno è disseminato e che anticamente costituivano le loro abitazioni , di cui ancora se ne  intuisce il perimetro. Il passaggio , bene augurante , attraverso i resti della Porta Merula , che indicava l’entrata dell’antico villaggio , ci riporta a fabbisogni ben più terreni… è ora di mettere i piedi sotto al tavolino!

Non si può ballare , non si può girare per i tavoli , non si può fare il sano “casino “ che ci contraddistingue e questo sicuramente è il prezzo più alto da pagare per poter uscire e stare tutti insieme … speriamo che duri poco! 

Siamo quasi in procinto di dover ripartire riaffrontare la discesa a valle ed il rientro a Roma. Alla fine saranno 250 km circa in tutta tranquillità… complimenti a Cinzia Sellati che riesce sempre a coniugare belle strade a location interessantissime , grazie a Rosella Marta che con le sue “mani d’oro” ha aggiunto un tocco di classe al cadeau per le Ladies, grazie a tutte voi ragazze e donne che avete partecipato e a tutte quelle che hanno presenziato con il cuore non avendolo potuto fare di persona , siete il valore aggiunto del Roma Chapter , valore che ci viene riconosciuto , apprezzato e anche un po’ invidiato ( sana invidia naturalmente) , da tanti .

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Grazie a tutto il direttivo che ha partecipato al gran completo , a tutti gli activities che hanno collaborato alla riuscita di questo evento , a tutti i Road oggi particolarmente attenti ed efficaci  e grazie soprattutto a tre ragazzini ( nel senso più bello della parola ), al loro primo Run ufficiale con il Roma Chapter , ma credo proprio in senso assoluto: i fratelli Lucchesi e Giulia Petretti. Due su tre con moto infinitamente meno “potenti” delle nostre, data l’età, ma sempre nel gruppo con scioltezza, concentrazione e tanta bravura… spero che sia il primo Run di tanti e tanti altri a cui parteciperete , lo ricorderete per tutta la vita …. la prima volta non si scorda mai …, ma soprattutto spero che vi siate divertiti, leggere sui vostri volti l’entusiasmo e quel pizzico di ansia alla partenza ha fatto ritornare molti di noi indietro nel tempo…quando molto giovani avevamo pochi problemi quasi mai seri , avevamo tutto e tutti vicino , insomma eravamo felici e non ce ne rendevamo conto…. siete il futuro!!

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Un ultima considerazione : quando si è tanti ( ma non necessariamente) è possibile che qualcosa non vada proprio come avremmo voluto ma come dice un grande giocatore di calcio ( del quale non faccio il nome per motivi di bandiera): ”può capitare una partita dove gioco male , e magari il risultato non sarà quello sperato, ma sicuramente anche in quell’eventualità , alla fine, la mia maglia è sempre intrisa di sudore !”…. capite a me ….ci leggiamo presto                     

 🖤💛 Marco Coloricchio