Editoriali

Sulle tracce dei fantasmi … Run di Celleno

Come dice il mio Bro Claudio Moschet : “ non esiste pranzo meritevole di tale nome , che non sia aperto da degni antipasti !! “ .
Ed ecco a voi il secondo dei nostri antipasti , prima della prima portata ( l’Ice Tires Run) , il Run al borgo fantasma di Celleno .

E come nella migliore tradizione il Roma Chapter offre , al prezzo di un Run solo , una moltitudine di eventi , che vanno dal classico giro in moto , alla visita al borgo di Celleno , al canonico pranzo , alla festa per il trentaduesimo compleanno del Nostro Chapter , offrendo una varietà di innumerevoli scenari e situazioni , dal sole alle nuvole , dal vento alla pioggia forte e leggera , cosa volere di più al prezzo di un solo biglietto ?? Però siamo stati bene , ci siamo divertiti e questa è la cosa più importante, poi dopotutto se ogni cosa fosse nella norma , cosa ci ricorderemmo tra qualche tempo di questo Run ??

Allora ben vengano le cose inaspettate , gli imprevisti , gli aneddoti che fanno di ogni uscita un momento unico , irripetibile ed indimenticabile .
Ed allora andiamolo a raccontare questo antipastino di 300 e più chilometri , in un inizio febbraio in cui le previsioni meteo non erano delle migliori.

Tante adesioni , che rischiano di mandare in tilt i nostri Activity, i quali magicamente riescono a soddisfare tutti coloro che hanno prenotato nei tempi consentiti.
Siamo una cinquantina su e giù per le strade dell’alto Lazio… una cosa che mi ha colpito è la totale immobilità del paesaggio intorno a noi … poche macchine , paesi all’apparenza disabitati , solo il fumo dei camini faceva supporre che qualcuno c’era…. Va bene che stiamo andando a visitare un borgo fantasma , ma i nostri officer si sono veramente superati creando un’atmosfera surreale durante tutto il tragitto….sarà il cielo grigio , sarà questa sottilissima nebbiolina, o forse saranno i “non” colori dell’inverno e gli alberi spogli … ma un senso di pace , tranquillità e calma (?), pervade tutto ciò che è intorno a noi.

Ho sempre detto che la magia delle nostre Harley Davidson non è farti vivere quello che ti circonda , ma di fartene sentire parte integrante . L’unica nota che apparentemente “ stona” è il rombo dei nostri vtwin che squarcia il silenzio dei luoghi che attraversiamo …. ma , perdonateci, quel rumore è la nostra linfa vitale .
Con il nostro arrivo il borgo di Celleno non è più tanto fantasma , siamo curiosi di conoscere la storia di questo paesino , posto su una rocca in una posizione invidiabile , ma completamente disabitato.

Siamo ad un passo da Civita di Bagnoregio , soprannominata “la città che muore “ perché costruita su una roccia tufacea , che l’erosione del tempo e gli agenti atmosferici stanno lentamente sfaldando .Stessa sorte del borgo di Celleno che nel corso dei secoli fu colpito da innumerevoli frane , fino al terremoto del 1931 che ne decreto’ definitivamente l’abbandono dei suoi abitanti , che ricostruirono il borgo ai piedi della Rocca , cosicché Celleno Antica fu abbandonata al suo destino . Solo il castello rimase abitato e fu dimora di Enrico Castellani , famoso pittore del ‘900 , che lo visse fino alla sua dipartita nel 2017 .

Il borgo fantasma è visitabile in tutta la sua grandezza tramite dei percorsi guidati , e ci offre uno spaccato di vita degli anni ‘30 , con botteghe rimaste intatte , il cartello delle poste e telegrafi affisso al muro e la bici del postino ancora al suo posto .

Degna di nota è la piccola esposizione di giradischi e grammofoni d’epoca cui fanno cornice alcune moto degli anni 30 perfettamente restaurate . Insomma un luogo dove regna , o meglio regnava , prima che arrivassimo noi con la nostra allegra e rumorosa banda , il silenzio e dove è ancora possibile fare un ‘affascinante salto indietro nel tempo.

Spenta la nostra sete di sapere , è ora di spegnere il nostro appetito . Si pranza presso l’agriturismo “il Castello “ distante qualche chilometro da Celleno . Antipasti , amatriciana , millefoglie, caffè e grappa e …. Si oggi è proprio il 13 Febbraio e cosa succedeva proprio il 13 febbraio 1990 ? …. Chi non lo sa restituisce la pezza…. Vabbè , anche se lo sapete tutti ve lo ricordo io : … nasceva ufficialmente il Roma Chapter… sono passati 32 anni ancora oggi due dei soci fondatori ne portano ancora orgogliosamente i colori : Claudio Barchi e Marino Bontempi.

Come scrive il nostro Director Simone Lucchesi : “ 32 anni fatti di chilometri in giro per il mondo , quante ne hai viste e quante ne vedrai , tu che hai visto i tuoi appartenenti , ridere , piangere , litigare e fare pace , te che hanno provato a far tacere , ma il tuo nome non potrà mai essere silente…. il tuo bene viene prima di tutto , ti porto in giro con me sulla schiena e nel cuore… perché la strada unisce , il resto sono chiacchiere ! “ . Con orgoglio ti dico auguri e lunga vita Roma Chapter.

Per chi volesse approfondire la storia del Roma Chapter consiglio la lettura di un nostro vecchio blhog che troverete nell’archivio del nostro sito “ metti una sera a cena al Kill Joy “ di Febbraio 2020.

Detto questo spente le candeline e mangiata la torta non ci resta che tornare a casa , come detto prima il “ verso la costa spazza “ è diventato “ verso la costa diluvia “ , ma va bene così , ogni tanto un ci vuole un po d’acqua per ricordarci che in moto ci si va sempre e non solo con il sole e il bel tempo !
Ma ci siamo divertiti e tanto perciò va bene così !

Alla fine un piacevolissimo “appetizer “ di allegria , risate , poroppopo e…. Tango figurato.
Grazie a tutti , Road e Safety in primis , Activities e fotografi , per finire al Direttivo , benvenuti a chi era con noi per la prima volta .

E adesso dopo gli antipasti sotto con i primi .. arriva l’Ice Tires Run già “chi viene vale “ , primo Run lungo dell’anno con destinazione a sorpresa…. forza ragazzi il pranzo è servito !!

Marco Coloricchio